Ischia Insolita 1° Tappa (Ischia – Casamicciola)
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Ischia Insolita e segreta 1° tappa (Ischia – Casamicciola)
Un giro dell’isola d’Ischia alternativo lungo le storiche strade basolate e gli antichi sentieri sterrati e panoramici
Premessa
Per chi volesse percorrere a piedi l’isola in maniera insolita ed alternativa rispetto ai circuiti tradizionalmente attraversati dal grande pubblico, esiste un modo per farlo seguendo i percorsi storici delle vecchie strade basolate, che sino ad oggi sono tenute ancora in buono stato di conservazione, e gli antichi sentieri sterrati e panoramici. Il filo conduttore del percorso è basato anche sui cenni storici, che emanano questi circuiti spesso dimenticati e quasi nascosti.
Per leggere meglio questi messaggi dati dal territorio, abbiamo immaginato di vivere nell’isola di oltre cinquanta anni orsono (come si legge nel testo “Guida d’Ischia” del 1959 di Giovangiuseppe Cervera e si evince dalla carta dell’isola d’Ischia inserita a tergo, da cui è possibile seguire molti di questi percorsi di particolare interesse) e abbiamo notato che alcuni posti sono conservati anche se non vengono più percorsi e spesso dovrebbero essere valorizzati, curati e ripristinati ancora meglio.
La carta dell’isola d’Ischia è stata da noi integrata con il percorso ad anello segnato in verde e numerato, come riportato a lato della presente descrizione, in senso antiorario, ed è allegata a questa breve descrizione per una migliore comprensione. Nella presente non parliamo troppo di monumenti, chiese e quant’altro, anche per brevità, in quanto tutte queste notizie sono facilmente reperibili in rete o su tutte le guida turistiche e non abbiamo volutamente messo tempi di percorrenza o distanze chilometriche, perché questi tracciati sono liberi ed interpretabili dal visitatore che li percorre e può sostare a proprio piacimento. Perciò lo stesso giro potrebbe essere completato teoricamente in una intera giornata, oppure ripreso ed interrotto per un mese intero. Comodamente il percorso può essere intrapreso ed interrotto in qualsiasi punto perché dirigendosi in senso ortogonale verso la statale 270, o le provinciali, che circuiscono tutta l’isola, si possono facilmente raggiungere le fermate degli autobus di linea per il ritorno al punto di partenza. Sempre per non tediare il visitatore abbiamo suddiviso il percorso in sei tappe, che attraversano in parte tutti e sei i comuni isolani.
Il percorso ad anello
(Segue carta dell’isola d’Ischia di Giovangiuseppe Cervera 1959 con i percorsi segnati in verde)
I° Tappa (Ischia – Casamicciola)
- Rif. Mappa -Il punto di partenza ideale é il Castello Aragonese e la baia di Sant’Anna.
Svegliati di buon mattino io ed il mio amico Claudio, amante ed esperto di snorkeling, ci troviamo sul moletto in località Castelletto ad Ischia Ponte dove ci aspetta Pasquale, il barcaiolo, che ci ha promesso di farci vedere cose eccezionali. Lo specchio d’acqua, circoscritto dal Castello Aragonese e dagli Scogli di S. Anna, ha restituito i resti di una fonderia di piombo e stagno. Prima facciamo un giro dell’area archeologica sommersa, con la barca e poi ci immergiamo, con pinne e maschera, per vedere le bellezze dei resti dell’antica Aenaria, tra la posidonia scorgiamo una pinna nobilis.
Sotto: Foto storica della spiaggia di Cartaromana con le fonti di acqua calda in fondo al costone
Ad un certo punto Pasquale dalla barca ci indica uno scoglio di Sant’Anna e fa un gesto con la mano verso giù. Ci immergiamo ed appena sotto il pelo dell’acqua scorgiamo una cavità. Si tratta di una caverna sottomarina voltata ed interamente scavata da braccia umane. Rimaniamo meravigliati da tanta bellezza e ci ripromettiamo che la prossima volta ci muniremo di macchina fotografica subacquea.
http://www.marinadisantanna.it/index-marina-sant’-anna.html
Sotto: La passeggiata del gatto alle Chiazze (Ischia Ponte)
Alle 10,00 ho appuntamento, ma nel frattempo do uno sguardo al pescato delle barche ormeggiate al molo di fronte al Castello Aragonese ed appena arrivato il mio amico Franco, agronomo esperto ed appassionato naturista, ci prendiamo prima un caffè al bar Cocò.
Sotto: Vendita del pescato sul pontile aragonese ad Ischia Ponte
Procediamo per via Luigi Mazzella (comune di Ischia) la strada, in basolato, che dal castello Aragonese porta verso ovest incrociando via Pontano, ove si ammirano le piccole case dei pescatori, in un gruppo di persone che saluto riconosco Ciro, pescatore e barcaiolo di giri dell’isola, ci ricordiamo dei vecchi tempi quando giocavamo insieme nel “Casampi e mi racconta di una sua pesca eccezionale fatta lì di fronte “luveri da 2 chili”.
Segue: un pagello fragolino da 1,70 kg
Continuando sul lungomare della Mandra al Molino scorgiamo dei turisti che si riscaldano al sole di Punta Molino ammirando il castello Aragonese.
Sotto: Vista da Punta Molino con lo sfondo del Castello Aragonese
2) Rif. Mappa – Traversiamo per via F. Sogliuzzo per inoltrarci nel polmone verde e naturale delle Pinete d’Ischia. Franco mi spiega che la pineta ha un microclima così particolare che ha permesso la presenza di speciali forme vegetali presenti solo sull’isola e nelle zone a clima tropicale, come ad esempio il famoso ”Papiro delle fumarole” (Cyperus polystachius). Nella parte bassa della Pineta si possono osservare alcune sorgenti d’acqua tra cui la sorgente Mirtina, la cui acqua era perfino imbottigliata e venduta. Attraversiamo prima via Foschini (viale dei bambini) e la pineta degli atleti per riuscire all’altezza di via delle Ginestre.
Sotto: ingresso alla pineta Mirtina
3) Rif. Mappa – La strada all’angolo si inerpica su via Montagna, una strada storica, molto pendente, che ad un certo punto supera la variante della statale 270 (sotto al ponte della sopraelevata) e continua per Fiaiano (comune di Barano d’Ischia) incrociando via G. Garibaldi.
Sotto: via Montagna un tratto ancora basolato
Sotto: panoramica da via Montagna
Sotto: via Montagna dopo l’incrocio della variante alla S. S. 270
Sotto: fichi d’india ed agrumi “accoppiata vincente”
Sotto la pineta di Fiaiano
4) Rif. Mappa – Facciamo una piccola sosta per un altro caffè al bar Nik e giriamo a destra per via Cretaio, dove si gode di un panorama mozzafiato. Al culmine della salita del Pennino, strada molto pendente e basolata, troviamo sulla sinistra la diramazione per la Cava Bianca. Appena dopo giunti al maneggio, salutiamo Bartolo che viene con un gruppo di turisti a cavallo dal famoso sentiero che porta alla fonte di Buceto.
Sotto il maneggio Aragona al Cretaio
La veduta dell’isola si conclude ad est con il castello Aragonese e si notano le isole di Procida e Vivara incorniciate dal golfo di Napoli.
Man mano che saliamo per via Cretaio, nuovi scorci ci appaiono sempre più belli e profondi. Luoghi da visitare lungo la strada sono sicuramente Il belvedere del Montagnone, il Fondo Ferraio e Fondo d’oglio. Questi antichi crateri completamente coperti da vegetazione di alto o medio fusto e macchia mediterranea sono una manna per gli occhi di Franco.
A questo punto ci rendiamo conto che siamo arrivati a Casamicciola alta e si è fatto tardi quindi procediamo a ritroso per il ritorno.
Vi diamo appuntamento alla II TAPPA
P.s. Chiediamo scusa per le foto, non sempre professionali, ma per cogliere i momenti giusti spesso è molto più pratico un telefonino.